Programmi Rai sotto esame: tra tagli, riduzioni e voci di chiusura
La stagione televisiva 2025/2026 della Rai non è ancora ufficialmente iniziata, ma il fermento attorno ai palinsesti è già palpabile. Tra indiscrezioni e malumori, emergono dettagli che fanno discutere: sei programmi sarebbero in bilico, e le redazioni coinvolte manifestano già una certa preoccupazione.
Il prossimo 27 giugno, in occasione della presentazione ufficiale dei palinsesti alla stampa, si saprà con certezza quali contenuti verranno confermati, ridimensionati o, nel peggiore dei casi, cancellati. Ma le prime anticipazioni stanno già generando polemiche.
Secondo quanto riportato da Fanpage.it, due storici programmi di inchiesta come Report e Presadiretta rischiano di subire una significativa riduzione. Il format guidato da Sigfrido Ranucci potrebbe perdere ben quattro puntate, nonostante ascolti solidi (circa il 9% di share) e una forte fidelizzazione del pubblico. Presadiretta, condotto da Riccardo Iacona, sarebbe invece destinato a una riduzione di due episodi.
I tagli arriverebbero dopo una fase già complessa per queste trasmissioni, con richieste di allungare la durata delle puntate senza aumenti di budget. La notizia della possibile “sforbiciata” ha già sollevato critiche interne e il rischio è che la decisione venga letta come una svalutazione del giornalismo investigativo in prima serata.
Non è solo l’informazione d’approfondimento a essere nel mirino. Programmi come Agorà Weekend, Rebus, Tango e Generazione Z potrebbero essere definitivamente rimossi dal palinsesto. A questi, secondo quanto riportato anche da Libero Magazine, si aggiungerebbero Petrolio, Il Fattore Umano e L’Altra Italia, ampliando la lista delle trasmissioni potenzialmente destinate a scomparire.
Per ora si tratta di indiscrezioni, ma il dibattito è già acceso. La presentazione dei palinsesti potrebbe confermare queste previsioni oppure aprire nuovi scenari. Quel che è certo è che la prossima stagione Rai si preannuncia complessa, tra razionalizzazioni di budget, necessità editoriali e tensioni dietro le quinte.