Papà e marito nella vita privata, Marco Cassarà corre in pista per BMW Italia nel campionato di grand touring, ma tra le sue grandi passioni c’è anche il lavoro. È lui il fondatore di In.Chi.Pla., l’azienda di detersivi e detergenti che, nella provincia romana al confine con Latina, dà lavoro a centinaia di persone da ormai diciott’anni.
“Tramite una conoscenza ho cominciato a fare detersivi, poi quello è diventato il mio lavoro”, ci ha detto. “Oggi siamo tra le prime trenta aziende italiane del settore. Tutto è nato nel 2006 e abbiamo iniziato a produrre l’anno successivo e sin dall’inizio abbiamo fatto tutto ‘in house’, cioè produciamo tutto noi: dal flacone al detersivo. La nostra sede è nella provincia di Roma, ad Aprilia. Il sito in cui siamo si sviluppa su 144mila metri quadri di cui 20mila coperti. Realizziamo circa 40 milioni di flaconi l’anno”.
Un vero e proprio orgoglio italiano, che batte sempre il ferro e non si ferma mai.
“L’azienda è aperta ventiquattr’ore su ventiquattro e lavora praticamente sempre, senza chiusure né estive né invernali. D’altra parte i nostri prodotti – per fortuna – servono in ogni momento, e in generale la velocità rientra nel lavoro che facciamo: bisogna essere sempre sul pezzo e il più efficienti possibili”.
In effetti è così, e oltre a restare all’avanguardia proponendo packaging o profumazioni originali per ciascun prodotto, Cassarà sottolinea anche il taglio “green” di una certa parte della produzione:
“In.Chi.Pla. è sempre attenta alla natura: produce una linea ‘bio’ di flaconi con plastica riciclata al cento percento, e utilizza materie prime naturali su una linea biologica”.
Visualizza questo post su Instagram
E dal momento che, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, il tema del pulito è diventato cruciale, In.Chi.Pla. ha ampliato ulteriormente la sua offerta:
“Produciamo anche presidi medici, a partire dai disinfettanti PMC e tutto quello che serve per tenere igienizzata e pulita una casa”.
Per progettare, pensare e seguire tutto questo, Cassarà dichiara tra il serio e la risata che:
“Dodici ore non bastano. Negli ultimi quindici anni soprattutto ho lavorato tanto, con sacrificio, togliendo tempo libero a me stesso o agli amici per incastrare professione e sport”.
Ma chi oserebbe dirgli che l’impresa non gli è riuscita?