Successivo
Federfarma Visto n. 41 2023

Senza categoria

Telemedicina e RSA: curare ovunque

Redazione | 29 Settembre 2023

Il personale delle RSA, utilizzando la telemedicina e il telemonitoraggio, può curare gli anziani anche a distanza

Le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) rappresentano un importante pilastro nel campo dell’assistenza agli anziani. In un’epoca in cui la popolazione invecchia sempre di più e le esigenze di cura e supporto sono in continua crescita, queste strutture costituiscono un punto di riferimento fondamentale per le persone anziane che necessitano assistenza e cure a lungo termine.

Le RSA offrono un ambiente dedicato, un personale altamente qualificato e una gamma di servizi mirati per soddisfare i diversi bisogni dei loro ospiti.

Grazie alle equipe multidisciplinari, all’introduzione dei servizi di telemedicina e ai presidi infermieristici aperti h24, le RSA sono destinate a diventare un importante punto di riferimento per le esigenze di salute e cura degli anziani e della popolazione.

Ne parliamo con il dottor Sebastiano Capurso, cardiologo e presidente nazionale di ANASTE, Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età.

Intervista a Sebastiano Capurso

Dottor Capurso, l’aspettativa di vita media della popolazione va progressivamente aumentando. Oggi, in Italia, la popolazione di 65 o più anni rappresenta il 23,5% del totale ed entro il 2050 potrebbe rappresentare il 34,9%.

In questo contesto, qual è e quale potrebbe essere il nuovo ruolo delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)?

“Le RSA rappresentano l’unica vera risposta di lungo periodo del welfare pubblico alla non-autosufficienza. Svolgono la loro funzione accogliendo quella quota di anziani con gravi limitazioni funzionali, che in Italia sono circa 4 milioni, rappresentando così un elemento essenziale per l’assistenza e la cura, specialmente per il gran numero di pazienti con demenza o malattia di Alzheimer presente oggi nelle strutture.

Dobbiamo considerare che le RSA hanno accolto, dal 1999, anno del loro avvio, a oggi utenti sempre più anziani e sempre più clinicamente compromessi, senza avere la possibilità di adeguarsi sia per livelli di assistenza sia per flessibilità dei servizi offerti, a causa di una legislazione statica e mai aggiornata.

Ma il loro ruolo futuro è quello di rimettersi al passo con le esigenze degli utenti, adeguando il proprio assetto organizzativo alla maggior richiesta di cure e assistenza sanitaria, rafforzando la copertura medica e infermieristica e assumendo a pieno titolo il ruolo, oggi non riconosciuto, di strutture sanitarie di lungodegenza, parte fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale a livello territoriale”.

Il numero delle RSA in Italia è sufficiente?

“Le RSA sono un importante filtro dell’assistenza di base, filtro che è in grado di ridurre enormemente il numero dei ricoveri ospedalieri inappropriati, contribuendo in maniera decisiva a decongestionare i pronto soccorso. Purtroppo in Italia il numero di posti letto è inferiore alla metà della media europea”.

Nel rinnovato ruolo delle RSA, che funzione svolge la telemedicina?

“La telemedicina e l’assistenza domiciliare sono descritte oggi come strumenti per arginare la crisi dell’assistenza territoriale. La telemedicina, nelle sue forme più avanzate, può essere un validissimo supporto alle attività di cura territoriali, integrandole.

È necessario individuare precisi ambiti di intervento (come per esempio il telemonitoraggio) e selezionare con cura i pazienti che possono avere benefici reali dall’utilizzo di queste tecnologie.

A tal proposito, con Anaste stiamo lavorando insieme a partner d’eccellenza, primo fra tutti Health 3000, società di telemedicina impegnata anche nella ricerca, su progetti volti a offrire una rete di professionisti in grado di fornire interventi coordinati e personalizzati in base alle esigenze dei pazienti, 24 ore al giorno.

Faccio un esempio. Quella che chiamiamo oggi ‘RSA aperta’ funziona così: il personale medico e infermieristico della RSA, operativo h24, oltre a garantire un’assistenza in loco agli anziani ricoverati assiste a domicilio, utilizzando anche la telemedicina e il telemonitoraggio, quegli anziani le cui condizioni permettono loro di essere curati nel proprio ambiente familiare”.

a cura di Letizia Padovani